I ask you, is it right to get rid of a human life to solve a problem? What do you think? Is it just? Is it right or not? Is it right to hire a hit-man to solve a problem? You can't. It's not right to "take out" a human being, even a small one, to solve a problem. It is like hiring a hit-man to solve a problem.
The text, in context
The Holy Father is presently treating the ten commandments 's in His Wednesday Audience catechesis cycle. He is on the fifth commandment. It will be interesting to see what he says (or neglects to say) about contraception, in the context of the fifth and sixth commandments. Tune in next week! Below is the full relevant text. (Plinthos translation) Notice that the only footnote is a quote from the Ratzinger CDF document Donum Vitae.
[W]hat is the basic value in human relationships? The value of life.[1] For this reason, thou shalt not kill .
A contradictory approach also allows the abolition of human life in the womb in the name of safeguarding other rights. But how can an act that abolishes innocent and helpless life in its blossoming be therapeutic, civil, or simply human? I ask you: is it right to "take out" a human life to solve a problem? Is it right to hire a hit-man to solve a problem? One can not, it is not right to "take out" a human being, albeit small, to solve a problem. It's like hiring a hit-man to solve a problem.
Where does all this come from? Violence and the rejection of life where do they come from? From fear. Indeed, welcoming the other is a challenge to individualism. We think, for example, of when one learns that a new life has a disability, even a serious one. Parents, in these dramatic cases, need real closeness, true solidarity, overcoming understandable fears to face reality. Instead they often receive hasty advice to stop the pregnancy. It is a euphemism, "terminate the pregnancy" means to deliberately "take a man out."
A sick child is like every needy person on the earth, like an old man who needs assistance, like so many poor people who struggle to get along: he, the one who presents himself as a problem, is actually a gift from God that can get me out of egocentrism and make me grow in love. Vulnerable life shows us the way out, the way to save ourselves from an existence turned in on itself and discover the joy of love.
[1] Cf. Congregation for the Doctrine of the Faith, Istr. Donum vitae , 5: AAS 80 (1988), 76-77: "Human life is sacred because, from its beginning, it involves the creative action of God and remains forever in a special relationship with the Creator, his only purpose. . Only God is the Lord of life from its beginning to its end: no one, under any circumstances, can claim to himself the right to directly destroy an innocent human being ".
Italian text
[Q]ual è il valore basilare nei rapporti umani? Il valore della vita.[1] Per questo, non uccidere.
Si potrebbe dire che tutto il male operato nel mondo si riassume in questo: il disprezzo per la vita. La vita è aggredita dalle guerre, dalle organizzazioni che sfruttano l’uomo – leggiamo sui giornali o vediamo nei telegiornali tante cose –, dalle speculazioni sul creato e dalla cultura dello scarto, e da tutti i sistemi che sottomettono l’esistenza umana a calcoli di opportunità, mentre un numero scandaloso di persone vive in uno stato indegno dell’uomo. Questo è disprezzare la vita, cioè, in qualche modo, uccidere.
Un approccio contraddittorio consente anche la soppressione della vita umana nel grembo materno in nome della salvaguardia di altri diritti. Ma come può essere terapeutico, civile, o semplicemente umano un atto che sopprime la vita innocente e inerme nel suo sbocciare? Io vi domando: è giusto “fare fuori” una vita umana per risolvere un problema? E’ giusto affittare un sicario per risolvere un problema? Non si può, non è giusto “fare fuori” un essere umano, benché piccolo, per risolvere un problema. E’ come affittare un sicario per risolvere un problema.
Da dove viene tutto ciò? La violenza e il rifiuto della vita da dove nascono in fondo? Dalla paura. L’accoglienza dell’altro, infatti, è una sfida all’individualismo. Pensiamo, ad esempio, a quando si scopre che una vita nascente è portatrice di disabilità, anche grave. I genitori, in questi casi drammatici, hanno bisogno di vera vicinanza, di vera solidarietà, per affrontare la realtà superando le comprensibili paure. Invece spesso ricevono frettolosi consigli di interrompere la gravidanza, cioè è un modo di dire: “interrompere la gravidanza” significa “fare fuori uno”, direttamente.
Un bimbo malato è come ogni bisognoso della terra, come un anziano che necessita di assistenza, come tanti poveri che stentano a tirare avanti: colui, colei che si presenta come un problema, in realtà è un dono di Dio che può tirarmi fuori dall’egocentrismo e farmi crescere nell’amore. La vita vulnerabile ci indica la via di uscita, la via per salvarci da un’esistenza ripiegata su sé stessa e scoprire la gioia dell’amore.
[1] Cfr Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, 5: AAS 80 (1988), 76-77: «La vita umana è sacra perché, fin dal suo inizio, comporta l’azione creatrice di Dio e rimane per sempre in una relazione speciale con il Creatore, suo unico fine. Solo Dio è il Signore della vita dal suo inizio alla sua fine: nessuno, in nessuna circostanza, può rivendicare a sé il diritto di distruggere direttamente un essere umano innocente».